2° Uscita SA2

Furia ci invia il suo racconto dei tre giorni in Austria:
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Lo sapevo che l'Orbi qualcosa aveva fatto. Peccato che non c'era Cicerale, sarebbe stato sicuramente anche lui nel gruppo di testa e la competizione con gli altri due cavalli sarebbe stata notevole.
Personalmente mi e' dispiaciuto non poter venire in Valdaosta, ma avevo dato una mezza parola agli amici piemontesi per aiutarli nel loro corso avanzato se fossi stato libero.
I poveri saluzzesi mi hanno accolto (mal chiamato non fu' mai troppo) a Affi con il loro fiammante autobus. Avevano provato a depistarmi fissando l'appuntamento alle otto (mai fidarsi di quelli del Politecnico...) ma io preventivamente ero arrivato con mezzora di anticipo e quindi non mi sono sfuggiti. Il viaggio e' poi proseguito con la proverbiale organizzazione che li contraddistingue: DVD con Bud Spencer e Terence Hill e bruschetta di aringa.
Arrivati agli impianti della Stubaital ha iniziato a nevicare ma nessuno dei piemontesi si e' lamentato e ha fatto dietro-front come era avvenuto all'Argentera: miracoli della lontananza da casa, piu' si fanno kilomentri e piu' si accetta il cattivo tempo! I primi 500 m di dislivello sono stati tutti una battaglia con l'aringa che voleva tornare fuori, ma la meteo deve averle fatto paura. Abbiamo cercato di mancare il Daunjoch ma, aime', i GPS ci riportavano sulla retta via. Rapida discesa del canale ed e' iniziato un lungo traverso sul ghiacciaio con i tre che battevano la pista legati come salami. Poi finalmente discesa, con un po' di visibilita' e neve moderatamente buona. Meno buono il lungo pianoro che ci ha condotto all'Amberger Hutte. Solito sprint finale per raggiungere le agognate ciabatte e via in rifugio a fare fuori birre.
La serata e' trascorsa tranquilla, con i comandanti che cercavano di placare gli animi e mandare tutti a letto.
Il sabato mattina finalmente il tempo era bello e ci siamo lanciati alla conquista dello Schrankogl, una delle cime piu' alte dello Stubai. Putroppo a causa della tanta neve fresca abbiamo dovuto ripiegare su una cimetta di circa 3200 li vicino. Baci abbracci, foto di rito e benedizione della nuova vetta. Ripresi dall'ebrezza della conquista abbiamo risalito il Wildgratsharte e buttatti a capofitto nell'AlpeinFerner fino al FranzSennHutte. Discesa veramente da favola con buona polvere. Al rifugio solito casino per le ciabatte ma ottima doccia. Unica nota stonata i "loculi" nel sottotetto che ci accoglievano per la notte.
Mentre un altro corso (dice di Padova) si cimentava nella paranchistica, i nostri piemontesi sperimentavano le pietanze locali e la birra. Ovviamente il sottoscritto, dopo due giorni di alcolici, ha dato sfoggio delle sue ottime capacita' di reggere la birra. Alla fine una austriaca ha rivoluto indietro anche da me le sue ciabatte numero 38.
Domenica mattina alle 5 e mezza le pelli gia' affrontavano i pendii. Anche questa volta un gruppo di "guastatori" veniva mandato in avanscoperta a preparare il canale e la discesa con le corde. Gli altri si cimentavano piu' o meno allegramente con la salita, con alcune soste tattiche. Infine assalto al canale e salita alla vetta di poco piu' di tremila metri di cui non ricordo il nome. Discesa sul versante opposto con due belle linee di calata: chi con la piastrina, chi col mezzo barcaiolo, chi con l'autobloccante, chi con gli sci cercando di tirare giu' tutto il pendio, insomma di tutto di piu'. La discesa e' iniziata piacevole, poi e' diventata il solito casino sulle rocce scoperte che tante volte capita in appennino, infine abbiamo cercato di tirarci una bella valanga a pera. Dopo l'emozione abbiamo continuato la discesa fino alle prime casette dove la strada sterrata ci accoglieva. Discesone fino ai 1200 m del fondovalle, con annesso sbaglio di sentiero e finalmente siamo stati raccolti dell'autobus.
A quel punto pensavo fosse finito tutto e invece no, peggio di una ricerca Arva, e' arrivato il banchetto: salumi, formaggi, aringhe, peperoni sottolio, pate' d'olive, biscotti al cocco, crostate, pesche sotto spirito .... sono veramente andato in crisi. Mi sono riavuto solo quando mi hanno nuovamente scaricato ad Affi, senza neanche capire cosa mi era successo e che mi ero perso il DVD con il solito Bud Spencer.
Un grazie sincero agli amici saluzzesi che mi hanno sopportato e che, per almeno un paio di anni, non vogliono piu' sentire parlare di fiorentini.
Foto, solo alcune centinaia, su http://picasaweb.google.com/caimonviso2008
Lorenzo

1° Uscita SA2

Riceviamo dagli amici di Firenze che ci hanno accompagnato
lungo il giro dell'Argentera il seguente resoconto:
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Mi aspettavo qualche commento dai partecipanti .... saranno tutti stanchi o presi dalle elezioni?

Nonostante un inizio burrascoso siamo riuciti a completare una bella traversata.

La partenza sabato era all'insegna delle sveglie inceppate e della pioggia. Finalmente a Genova usciva fuori un tiepido sole, ma era una vana illusione. Gli amici saluzzesi annunciavano che nevicava e che la loro truppa si stava sfaldando. Poi la notizia della loro partenza rinfrancava un po' gli animi.

Alle 12 quindi partiamo e una interminabile mulattiera ci metteva a dura prova, peggio di una parete di roccia. Finalmente dopo 400 metri di sci sul groppone si potevano usare le pelli e i saluzzesi alla radio annunciavano che sul passo c'era un pallido sole (?). E invece iniziava un altro interminabile vallone che ci conduceva al colle Chiapous fra una fitta nevicata e le imprecazioni di Eriberto contro gli scarponi. La discesa era su neve pesante e pendenze sostenute fino al bacino del Chiotas, con i solchi dei saluzzesi. Finalmente dopo una piccola risalita si giungeva all'agognato rifugio. In complesso circa 1300 m di salita ....

La serata scorreva veloce, con i canti dei saluzzesi, il nostro vinsanto e il loro genepy. D'acqua neache l'ombra, ce ne era poca anche nel lago ...

La mattina della domenica finalmente il tempo era bello. E allora via, gli efficienti piemontesi mandano un'avanguardia a battere traccia e preparare il canalone, noi ci attardiamo e dilettiamo con i ramponi dei romani. Dalla radio giungono notizie rassicuranti sul canale: e' in ottime condizioni. Cosi' anche i nostri lo assaltano arrivando rapidamente in vetta.

Dopo i primi mille metri di salita si crede che tutto sia finito .... e invece no, dopo una discesa da urlo riinizia la salita e un lungo traverso. Ogni volta che cambiamo versante si spera di ricominciare a scendere ma e' sempre troppo presto. Alla fine la nebbia nasconde i saluzzesi e crediamo che ci abbiano preso in giro: non volevamo salire anche la Cima Ghilie che ci avrebbe fatto fare 1500 m di salita.

E invece quando la nebbia di dirada scopriamo che l'altimetro ha ragione e siamo a poco meno di 100 metri dalla vetta. Ma l'impegno era preso quindi niente seconda vetta tranne che per alcuni ardimentosi, iniziamo la discesa seguendo l'intuito di Eriberto. Dopo poco siamo raggiunti dai saluzzesi che, come lanzichenecchi, si buttano all'arrembaggio sul canalone. La conclusione e' una fantastica discesa per piu' mille metri e un successivo rientro fino alle macchine per la strada innevata. Enormi valangoni caduti a inizio stagione ci obbligano ad alcune esibizioni di sci d'erba.

In conclusione che dire ... grazie agli amici piemontesi e a tutti i nostri partecipanti. Foto su
http://picasaweb.google.com/skialpfi e http://picasaweb.google.com/caimonviso2008

Lorenzo

corso SA2 2008

inaugurazione del corso di Scialpinismo avanzato 2008:
Mercoledì 2 Aprile ore 21.00 presso sede CAI
tutti gli allievi sono invitati a regolarizzare
l'iscrizione durante la serata
verrà poi presentato il materiale ed
equipaggiamento necessario durante le uscite