1° Uscita SA2

Riceviamo dagli amici di Firenze che ci hanno accompagnato
lungo il giro dell'Argentera il seguente resoconto:
...
Mi aspettavo qualche commento dai partecipanti .... saranno tutti stanchi o presi dalle elezioni?

Nonostante un inizio burrascoso siamo riuciti a completare una bella traversata.

La partenza sabato era all'insegna delle sveglie inceppate e della pioggia. Finalmente a Genova usciva fuori un tiepido sole, ma era una vana illusione. Gli amici saluzzesi annunciavano che nevicava e che la loro truppa si stava sfaldando. Poi la notizia della loro partenza rinfrancava un po' gli animi.

Alle 12 quindi partiamo e una interminabile mulattiera ci metteva a dura prova, peggio di una parete di roccia. Finalmente dopo 400 metri di sci sul groppone si potevano usare le pelli e i saluzzesi alla radio annunciavano che sul passo c'era un pallido sole (?). E invece iniziava un altro interminabile vallone che ci conduceva al colle Chiapous fra una fitta nevicata e le imprecazioni di Eriberto contro gli scarponi. La discesa era su neve pesante e pendenze sostenute fino al bacino del Chiotas, con i solchi dei saluzzesi. Finalmente dopo una piccola risalita si giungeva all'agognato rifugio. In complesso circa 1300 m di salita ....

La serata scorreva veloce, con i canti dei saluzzesi, il nostro vinsanto e il loro genepy. D'acqua neache l'ombra, ce ne era poca anche nel lago ...

La mattina della domenica finalmente il tempo era bello. E allora via, gli efficienti piemontesi mandano un'avanguardia a battere traccia e preparare il canalone, noi ci attardiamo e dilettiamo con i ramponi dei romani. Dalla radio giungono notizie rassicuranti sul canale: e' in ottime condizioni. Cosi' anche i nostri lo assaltano arrivando rapidamente in vetta.

Dopo i primi mille metri di salita si crede che tutto sia finito .... e invece no, dopo una discesa da urlo riinizia la salita e un lungo traverso. Ogni volta che cambiamo versante si spera di ricominciare a scendere ma e' sempre troppo presto. Alla fine la nebbia nasconde i saluzzesi e crediamo che ci abbiano preso in giro: non volevamo salire anche la Cima Ghilie che ci avrebbe fatto fare 1500 m di salita.

E invece quando la nebbia di dirada scopriamo che l'altimetro ha ragione e siamo a poco meno di 100 metri dalla vetta. Ma l'impegno era preso quindi niente seconda vetta tranne che per alcuni ardimentosi, iniziamo la discesa seguendo l'intuito di Eriberto. Dopo poco siamo raggiunti dai saluzzesi che, come lanzichenecchi, si buttano all'arrembaggio sul canalone. La conclusione e' una fantastica discesa per piu' mille metri e un successivo rientro fino alle macchine per la strada innevata. Enormi valangoni caduti a inizio stagione ci obbligano ad alcune esibizioni di sci d'erba.

In conclusione che dire ... grazie agli amici piemontesi e a tutti i nostri partecipanti. Foto su
http://picasaweb.google.com/skialpfi e http://picasaweb.google.com/caimonviso2008

Lorenzo